Saverio era dell’opinione che per scrivere un buon diario bisogna raccontare i fatti.
Di Gloria Argeles
Se un diario è scritto con questo criterio, questi fatti evocheranno i sentimenti provati nel momento del vissuto. All’inverso, non si ricorderanno i fatti scrivendo delle emozioni che hanno provocato.
Questo Saverio-pensiero mi è stato utile, non per scrivere un mio diario (non l’ho mai fatto), ma per leggere i suoi. Ho ritrovato cose accadute e dimenticate. Ritrovati anche tempi e luoghi. Sensazioni ed emozioni emergevano da questa lettura.
Ho 28 diari di Saverio. Corrispondono ai 28 anni di vita insieme. A Capodanno
Lui mi donava il suo diario dell’anno che finiva, (sempre straordinario, scritto con una bella grafia piccola e fitta) scambiandolo con un librino in bianco che io gli consegnavo perché lo riempisse durante l’anno che cominciava.
Per la sua laicità e per essere il giorno di questa nostra intima cerimonia, il Capodanno era la festa più amata da noi tra le ricorrenze Natalizie. I nostri Capodanni sono stati belli. Spesso mi trovo a cercare nei diari di Saverio le pagine dedicate agli ultimi giorni dell’anno. Sono una meta certa di conforto quando l’assenza si fa dura.
Nelle mie deambulazioni tra queste letture, nel diario del 1997 ho trovato due paginette, quelle del 29 e del 30 dicembre, che sono esempio di quanto ho detto finora, Il fatto raccontato era l’arrivo ad Anghiari di Duccio Demetrio per la scelta del luogo dove fondare la Libera.
Trascrivo le paginette e lascio a Saverio il racconto delle due giornate:
“mercoledì 29 dicembre 1997
…arriva Demetrio e conosce il teatro (Merendelli), i servizi sociali (Andrea), il partito (Domenico Rossi). Tutti da Doretta, stasera, per parlare di noi: la Libera Università dell’Autobiografia.”
“martedì 30 dicembre
Dopo aver visto Anghiari – il teatro, le strade, il comune, le mura, il negozio Bussatti – Duccio Demetrio non ha più dubbi: la Libera Università dell’ Autobiografia avrà sede qui. E così l 29 dicembre 1997, durante una cena nella saletta dell’Osteria La Pergola di Tavernelle , presenti Gloria Argelés, Sandra Rogialli, Graziella Favaro, Duccio Demetrio, Gianni Beretta e Saverio Tutino, è stata verbalmente formalizzata l’idea di costituire ad Anghiari, con la sede probabilmente fissata, in via provvisoria, nelle nuove stanze restaurate del Teatro dei Ricomposti, la Libera Università dell’ Autobiografia. Saranno versate quote biennali non al di sotto di un milione, da parte di una ventina di studenti e di studiosi, mentre i diaristi, una decina, verseranno quote “simboliche” .Il tutto nel quadro di quel polo della Memoria , altotiberino, che avevo proposto di costituire già due anni fa e che aveva interessato molto l’Assessorato alla Cultura della provincia di Arezzo e anche la Regione Toscana…”
…e dallo scarno racconto di Saverio di quella passeggiata di perlustrazione con Demetrio nella sera del 29 dicembre 1997, per le strade e stradine di Anghiari, emergono i sentimenti che provavamo allora : l’attesa, la speranza, l’orgoglio, la gioia, la convinzione, l’amore per questa magica cittadina di adozione. Come padroni di casa che la condividono con un grande amico, convinti della bontà di quello che sta succedendo.