L’autoritratto nella Stanza della Scrittura
Seminario a cura di Maria Gaudio, riservato ai diplomati e alle diplomate Klinè
La vera natura del volto
il suo segreto sta altrove:
nella domanda che mi rivolge
(Levinas)
Sin dai tempi più remoti, con colori su pietra, l’essere umano sente il bisogno di lasciare un’immagine di sé, in particolare del proprio volto. Sul tema del volto si concentrano interessanti riflessioni della filosofia contemporanea, così come la sua rappresentazione (ritratto e autoritratto) occupa uno spazio di rilievo nell’arte, nella letteratura, nella fotografia, nella psicologia e nella psicoanalisi. Perché? Da dove nasce tale bisogno e che ruolo svolge nell’incessante e sempre incompleto processo di conoscenza di sé?
Le vicinanze tra autoritratto e autobiografia sono fin troppo scontate, entrambi definiti “specchi dell’Io”, luoghi di incontro con sé stessi, tentativi di darsi una forma mai riusciti fino in fondo, a volte maldestri, narcisistici o intimistici. Entrambi ci offrono occasione di auto-rappresentazione, ma andando oltre la scontata analogia tra questi due mondi, cosa accade quando volgiamo lo sguardo alla nostra immagine e proviamo a tradurla in scrittura?
Quali operazioni compiamo quando il foglio bianco diventa il nostro metaforico specchio?
Come il linguaggio verbale, rispetto a quello iconico, consente di restituire la densità, la ricchezza, la complessità del volto? Attraverso quali meccanismi la scrittura, nell’evocare l’unicità del volto, costruisce lo spazio intermedio tra il visibile e il dicibile?
Il seminario si sviluppa intorno a tali domande.
Lo sfondo è costituito da un approfondimento della riflessione, già avviata in Klinè, sul volto come “luogo dell’incontro” e lo sguardo che su di esso si posa. Volto e sguardo come crocevia di inediti itinerari, che, in rapporto di interdipendenza e specularità, definiscono i confini della reciprocità, del riconoscimento, il luogo dell’incontro con un’irriducibile alterità.
Ci focalizzeremo sull’autoritratto, indagato nelle sue implicazioni psichiche che ci riportano “al controverso rapporto che ciascuno di noi intrattiene con la propria immagine” (Ferrari). Per poi passare ad affrontare il tema dello specchio, con le sue molteplici valenze enigmatiche e perturbanti, luogo dell’ambiguità e del doppio, un topos ricorrente dalle numerose implicazioni simboliche e metaforiche.
Ritratti e autoritratti, pittorici e letterari, diverranno occasioni di esercizio del “vedere esemplare” di stampo fenomenologico e ci offriranno materiale per introdurci ad una riflessione sulla specificità della scrittura, alla scoperta “del magico potere delle parole quando riescono a mettere sotto gli occhi l’invisibile (…) quando, tra segni imperfetti o semplici accenni, avviene improvvisa la rivelazione di un volto” (Magli).
Metodo di lavoro
Il seminario, strutturato in forma di atelier, attraverso suggestioni tratte dall’arte e dalla letteratura (a cura dei partecipanti), intende offrire occasioni di approfondimento e sperimentazione, alternando:
• momenti di autoanalisi e scrittura di sé sollecitati da diversi dispositivi narrativi e mediatori simbolici;
• riflessioni teoriche intorno ad alcune coppie semantiche, quali il rapporto tra l’Io e la propria immagine, unicità e molteplicità dell’Io, identità e alterità;
• spunti metodologici da portare nella stanza della scrittura nel percorso di accompagnamento autobiografico.
Da portare
Ai partecipanti si richiede di portare in aula, in formato cartaceo, due (o più) ritratti, non necessariamente celebri, di cui almeno uno pittorico e uno letterario (circa 10/15 righe). Una poesia è sempre gradita.
Partecipanti: min. 12/max 16
Durata: da venerdì ore 15.00 a domenica ore 12.30
Per l’iscrizione clicca qui
Il seminario è riservato a coloro che hanno già fatto il corso Kliné la quota è di euro 125,00 + 25,00 tessera LUA dell’anno in corso