I DOVE DELLA VITA / Festival dell'autobiografia 2017
Anghiari è metafora dell’autobiografia: una strada diritta la divide in due, quasi a separare e unire passato e presente, lanciandosi verso il futuro.
I DOVE DELLA VITA Festival dell’autobiografia 2017
La scrittura di sé non soltanto evoca i luoghi della nostra memoria. Case, giardini, angoli di città o di campagna, spazi indefiniti, interstizi affettivi e orizzonti spaesanti. La scrittura è essa stessa luogo. Offre alla mente la consapevolezza di possederne almeno uno: corporeo, in incessante trasformazione, amato o trascurato. Ci aiuta a fermarci, a raccoglierci, a sostare sulle pagine di cui siamo al contempo autori e giudici. Scrivere “ I dove della vita “ significa esplorarli poi con più attenzione nel vissuto del tempo presente. In viaggio, negli approdi imprevisti, al ritorno. Ma la scrittura autobiografica, nel condurci verso latitudini interiori, fino a quel momento ignote, crea mappe da noi disegnate strada facendo. Per dar un nome ai confini, ai valichi, ai tunnel dell’ esistenza. Tra i luoghi certi, seppur trasfigurati nel ricordo, e i luoghi prosaici della quotidianità, occorre costruire pagina dopo pagina, ponti interiori, almeno fragili passerelle, per oltrepassare il consueto. Alla ricerca delle loro poetiche e ineffabilità. Di cui soltanto noi conosciamo intimamente il senso e il valore. Per ristabilire nessi, laddove si siano lacerati; per riaccogliere in noi territori che preferiremmo obliare. Scrivere e raccontare dei luoghi e non-luoghi ( mancati, mai visitati, ancora possibili ) assegnatici dalla sorte o volutamente cercati, inseguiti, amati, attesi, lasciati, è dunque una tra le più esaltanti esperienze umane e soggettive che l’ esistenza, al singolare o condivisa, possa offrirci. Nel nostro desiderio di mettere radici almeno in noi stessi; nella gratitudine verso chi ci insegnò a non estirparle, a ripiantarle altrove, a scoprirne di nuove. A non ringraziare nessuno, se non i luoghi. Se scrivere è far rinascere quelli più cari, caldi, confortanti o viceversa ingrati; se scrivere è un vicolo o un labirinto per interrogarli, per tentare di conoscere quale educazione ci assegnarono; se scrivere è inventarne di nuovi, allora è un diritto e un dovere che la penna ci sia sempre amica e rabdomante.
Duccio Demetrio
Dalla pagina del programma puoi scaricare (in PDF)
gli interventi degli autori che hanno partecipato al Festival 2017.
I DOVE DELLA VITA. Luoghi e non – luoghi
Paesaggi, svolte e sentieri della scrittura autobiografica
Edizione 2017
SEZIONE STUDI E RICERCHE
Proroga al 30 giugno 2017 per invio scheda di partecipazione.
patchwork autobiografico ai crocicchi anghiaresi