RECENSORE: Roberto Scanarotti, .

Titolo: In mezzo a un milione di rane e farfalle. Dove vanno le cose perdute

Autore: Concita De Gregorio

Editore: Feltrinelli (Milano)

Anno edizione: 2024

Pagine: 109

ISBN: 978-88-07-92466-8

Dove vanno le cose perdute

Di Concita De Gregorio – Beatrice Alemagna (illustrazioni)

 

Frammenti di assenze, di cose e persone che mancano. Brevi pensieri pensati con la purezza di una bambina che non può comprendere come funzioni il mondo dei grandi. E pone quindi le domande che sorgono dalla sua limpida capacità di osservazione, intrecciandole con la disarmante semplicità delle riflessioni sul senso della mancanza: manca il gorilla di peluche, ma proprio quello, un altro simile non potrebbe mai sostituirlo. Manca il mare che cura tutto, Luca che era triste, la palma tagliata.

C’è tutto questo e altro nel libro di Concita De Gregorio “In mezzo a un milione di rane e di farfalle. Dove vanno le cose perdute”: un libro piccolo che contiene più cose di quanto ne appaiano in superficie, quindi grande e profondo; e un’opera che inoltre si duplica, offrendo altri percorsi percettivi, con il racconto parallelo suggerito dalle magistrali immagini di Beatrice Alemagna: figure disegnate nel suo inconfondibile tratto di “realismo inventato” che evocano a loro volta il senso della mancanza, e che restituiscono con immediatezza l’espressione visiva di un bambino.

In questo “quaderno degli oggetti smarriti” nato dalla collaborazione fra le due autrici, i pensieri si raccolgono come fiori di campo, belli e da curare. Fiori che poi, a casa, con i loro colori e il profumo ci riporteranno là dove li avevamo trovati, invitandoci a cercare ancora e meglio, ispirando nuovi fiori-pensieri. Non di rievocazione nostalgica del passato, si tratta in queste pagine, ma del potere terapeutico che al passato appartiene quando lo vai a rivisitare munito del conforto della scrittura, senza neppure trascurare il supporto del sogno. L’assenza, in questo modo, si ripulisce della nota di dolore che la contraddistingue e si trasforma in una diversa forma di presenza. Scrive, in apertura, l’autrice: “Ecco, questo si può sempre fare: andare a riprendere gli assenti. Tenerli nel quaderno, dargli un posto dove possono stare”.  Per tenere persone e cose perdute sempre con noi, “perché restano, le cose che finiscono” e quando tornano, con loro “ci puoi parlare, anche se gli altri non le vedono”.

Nello spazio impalpabile della memoria, affollato di persone e di cose, di paesaggi, sentimenti e vicende, gli io che siamo stati sono abili maestri del domandare, cioè dell’aprire nuove strade nei nostri percorsi di ricerca e di formazione. Ma ci sarà il paradiso dei gatti? si chiede l’io-bambina narrante. E chi abbraccia le persone che dormono da sole?

“In mezzo a un milione di rane e farfalle” non restituisce risposte, ma allarga il campo delle domande che il lettore può porre a sé stesso sul proprio personale sentimento di mancanza, sull’idea di desiderio, di felicità e di bellezza. Quanto alle autrici, c’è poco da dire: Concita De Gregorio è una voce del nostro tempo; Beatrice Alemagna una delle migliori illustratrici in campo internazionale.

 

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