Sono Stefania, di professione architetto, ed una delle motivazioni che mi ha spinto, da sempre, ad interessarmi di storia e memorie della città e del territorio, è stata quella di conoscere, per salvaguardarlo, tutto ciò che crea identificazione tra comunità e luoghi di vita.
Non è un caso che nella mia tesi di laurea, dal titolo “Architettura popolare ad Anghiari. Uso, costruzione/trasformazione e valore simbolico degli spazi urbani“, abbia svolto una ricerca che intendeva verificare la trasmissione del senso di appartenenza “culturale” delle nuove generazioni della comunità anghiarese, al paese ed in particolare agli spazi che rivestono valore pubblico e simbolico nella vita di tutta la collettività.
Le motivazioni che mi hanno spinto a frequentare la scuola biennale della Libera Università dell’Autobiografia, sono scaturite principalmente dal desiderio di affrontare un viaggio verso la conoscenza di me stessa attraverso la scrittura della mia storia di vita.
Altro intento è stato quello di riannodare quei fili dell’interesse, un po’ trascurato, verso la dimensione “spaziale” della memoria, soggettiva e collettiva, che ritengo complementare a quella temporale.
Partecipo attivamente alle attività svolte dalla Libera, desiderando contribuire alla formazione di un laboratorio permanente di ricerca sulla memoria collettiva ad Anghiari; in tal senso ho partecipato, insieme ad altri diplomati del corso biennale, alla realizzazione di alcune ricerche sul territorio anghiarese attraverso la raccolta di storie di vita ( Restauratori, Di sosta in sosta, Progetto Anghiari – La Plata, Memorandia).
Dal 2002 sono componente, in qualità di vicepresidente, del Direttivo dell’Associazione Culturale “Libera Università dell’autobiografia” con sede in Anghiari presieduto da Saverio Tutino prima e Duccio Demetrio, poi.