RECENSORE: Giorgio Macario, .

Titolo: La musica scrive la vita. Note per una musicologia autobiografica

Autore: Maurizio Disoteo

Editore: Mimesis (Milano)

Collana: Quaderni di Anghiari

Anno edizione: 2022

Pagine: 131

ISBN: 978-88-5759-015-8

di Maurizio Disoteo

UN PERCORSO LUNGO UNA VITA
Le autobiografie musicali

“Tracciare una storia del concetto di autobiografia musicale è per me anche un esercizio autobiografico. La mia vita di insegnante, di formatore e di ricercatore è percorsa, da ormai quasi tre decenni, dal tema dell’autobiografia musicale, che in alcuni momenti è stato al centro della mia attività, in altri ha continuato a scorrere come un fiume carsico celato da interessi, urgenze e passioni diverse, senza però mai estinguersi.”
La collana dei Quaderni di Anghiari si arricchisce con questo agile, ma al contempo denso, approfondimento di 130 pagine, di riflessioni in merito alle autobiografie musicali intrecciate con ‘un percorso lungo una vita’. In tal modo Maurizio Disoteo, insegnante, formatore e ricercatore, già dall’introduzione svela le personali connessioni autobiografico-musicali identificandole con tre città chiave: Bologna (dove all’università  abbandona medicina per frequentare il DAMS); Assisi (dove segue i ‘Colloqui’ organizzati per diversi anni dalla sezione musica della Pro Civitate Christiana di Assisi “diretta dall’indimenticabile partigiana Nora Cervi”); Milano (dove approfondisce la conoscenza di Duccio Demetrio all’Università Statale “uno dei più validi ricercatori nel campo dell’educazione interculturale” – e padre dell’autobiografia in Italia, aggiungerei- grazie al quale in tema di identità musicali si avviò un gruppo “Autobiografie musicali”, si realizzarono collaborazioni in tema sulla rivista ‘Adultità’ da lui diretta e si partecipò all’avvio della Libera Università dell’Autobiografia ad Anghiari).
In realtà questa pubblicazione è anche da intendersi come approfondimento dell’intervento proprio in tema “Verso una musicologia autobiografica”,  svolto dalla stesso Disoteo nell’anno precedente al Festival dell’Autobiografia di Anghiari 2021 interamente dedicato ai ‘ricordi musicali delle nostre vite e intitolato “Nel segno di una canzone”. Già in questa sede era stato presentato un lavoro corale, curato da Francesco Cappa e Angelo Villa, in tema ‘Autobiografie musicali e formazione’, esemplificato anche dal Quaderno di Anghiari n. 5/2021 intitolato “Nel segno di una canzone. Autobiografie musicali e formazione di sé”, e citato dallo stesso Disoteo nel suo testo quando fa riferimento all’influenza delle canzoni (parole e musica) nella propria ricostruzione autobiografica.
Ma se il Quaderno curato da Cappa e Villa riporta contributi di decine di pedagogisti, educatori, docenti e formatori cui è stato chiesto di scegliere una canzone che esemplifichi in maniera significativa il proprio modo di fare educazione, insegnare e formare, il Quaderno di Disoteo articola il proprio contributo in tre capitoli a partire dalla convinzione che “L’autobiografia musicale esiste per tutti”, anche se per i musicisti potrà essere più estesa coniugandosi con l’autobiografia professionale (‘Con penna e quaderno’ – cap. 1), proseguendo con approfondimenti relativi al proprio avvicinamento autobiografico alla musica intrecciato con riflessioni sul tempo della musica e la ‘spazialità della musica’ -in modo non difforme ma specifico rispetto agli approfondimenti in tema autobiografico dedicati dalla LUA con diversi Festival- (‘Tempo della musica, tempo interiore’ – cap. 2), per terminare con un intensificarsi di citazioni di musicologi, filosofi, linguisti, pedagogisti, psicologi, neuroscienziati, critici musicali, compositori e musicisti a convergere con l’ultimo paragrafo ‘Verso una musicologia autobiografica’ (‘La musica crea il mondo’ – cap. 3).
Con una conclusione – che potremmo definire in un certo senso ‘Agostiniana’- che si ritiene significativo citare integralmente: “Questo saggio vuole costituire un tentativo di avanzare sulla strada di una musicologia autobiografica che nasca quindi dalla narrazione dell’esperienza del soggetto, dalla sua memoria e dalla riflessione interiore sui suoi vissuti musicali. Ciò affinchè la musica sia luogo di esperienza amico, dove tutti possano esprimersi e vivere il proprio presente ricordando il passato e pensando al futuro.”

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