RECENSORE: Giorgio Macario, .

Titolo: Scrittura e condivisione. Tutto è personale e tutto vale: resoconto ragionato di un’esperienza di scrittura di sè in gruppo

Autori: Silvia Carnisio, Anna Maltese

Editore: Mimesis (Milano)

Collana: Quaderni di Anghiari

Anno edizione: 2022

Pagine: 179

ISBN: 978-88-5759-013-4

di Silvia Carnisio e Anna Maltese

Tutto è personale e tutto vale: resoconto ragionato di un’esperienza di scrittura di sè in gruppo

SCRIVERE E CONDIVIDERE IN TEMPI DI PANDEMIA

“Il progetto è nato (…) con l’intenzione di accorciare le distanze e lenire la solitudine di persone costrette in casa, ma desiderose di comunicare e condividere.”, e “L’utilizzo della tecnologia per la realizzazione dei nostri incontri è stata una scelta obbligata in tempi di pandemia…”.
È bastato questo breve passaggio, collocato peraltro in chiusura del volume e finalizzato all’individuazione di vantaggi e svantaggi nel lavoro on line, per identificare come predecessore più prossimo di questo lavoro il ‘Quaderno di Anghiari’ edito nel 2021 “Scrivere di sé ai tempi del Coronavirus @caraluatiscrivo”, curato dal Marilena Capellino e Sara Degasperi per documentare un lavoro collettivo svolto in ambito LUA con la raccolta di centinaia di scritti autobiografici elaborati nei primi mesi della pandemia.
Le scritture di sé che stanno alla base di entrambe queste esperienze condividono infatti l’essere state ideate in tempi di limitazione degli spostamenti e di impossibilità a mantenere uno svolgimento in presenza dei percorsi di scrittura autobiografica, modalità più che prioritaria costitutiva della metodologia di formazione alla scrittura autobiografica sviluppata dalla LUA in oltre venti anni di attività ininterrotte.
Entrambe sono quindi da considerarsi per molti aspetti ‘straordinarie’: l’esperienza del 2021 per aver costruito un dispositivo collettivo con spunti offerti, scrittura individuale e raccolta ragionata degli scritti, mentre quella qui recensita del 2022 per aver condotto, on line, per ben ventotto incontri lungo un intero anno, un gruppo ristretto di partecipanti con una co-conduzione di due-tre formatori.
Ed ancora, entrambe, con i loro ‘resoconti ragionati’, sono state accolte in questa collana come significativi strumenti di formazione in senso lato.
Ma cercando di tratteggiare alcuni dei molti riferimenti a come ‘scrivere (di sé) e condividere’ contenuti in questo interessante resoconto,  partirei dai ‘presupposti teorici e linee metodologiche’ del primo capitolo, che accanto alla “scrittura di sé come percorso formativo e/o strumento di lavoro, di crescita, di cura di sé” pone “l’efficacia della condivisione di contenuti in un gruppo condotto secondo i presupposti dell’intelligenza emotiva e della scrittura di sé”, per poi completare il tutto con un riferimento metodologico all’utilizzo “di dispositivi preceduti da suggestioni prevalentemente letterarie…”. Il riferimento al pensiero e alle esperienze di Duccio Demetrio in ambito autobiografico da un lato e agli approfondimenti del costrutto dell’intelligenza emotiva applicato alla rielaborazione della teoria e prassi dello scrivere di sé rappresentano un punto di partenza di un’esperienza realizzata in gruppo perché “il gruppo facilita l’integrazione attraverso la condivisione e l’empatia.”
I dispositivi che vengono utilizzati (in massima parte consegne scritte), le suggestioni offerte durante ciascun incontro (spesso tratte dalla poesia e dall’arte che stimolano più l’intuizione che la logica) e i report (resoconti preziosi utilizzati durante l’attività formativa ma anche ai fini della presente documentazione) completano un primo sguardo fondativo sull’insieme del percorso.
I capitoli successivi avvicinano il lettore alle prassi utilizzate nel laboratorio di scrittura di sè, mediante l’articolazione nel dettaglio delle dieci fasi dell’attività (dall’introduzione dei presenti sullo schermo al dispositivo di chiusura o saluto finale, passando fra l’altro  per il ‘giro emotivo iniziale’, la lettura degli scritti e l’elaborazione sia emotiva che riflessiva); l’esplicitazione delle caratteristiche della conduzione e della co-conduzione; una articolata analisi – a partire da un suggerimento di Laura Formenti – delle suggestioni e dei dispositivi realizzata nelle fasi di ricognizione, di co-costruzione e di riflessione; per poi rivolgere lo sguardo alla storia, alla funzione ed al percorso del gruppo.
L’attenzione ai singoli partecipanti al Laboratorio è testimoniata non solo dall’utilizzo attento e rispettoso dei materiali da loro prodotti, ma anche da un apposito capitolo dedicato a tratteggiare una sorta di profilo individuale dei partecipanti, i cui principali scritti autobiografici sono riportati in appendice.
Per concludere, fra le molte citazioni riportate nel testo, un frammento della ‘Suggestione’ di Wislawa Szymborska mi è apparso particolarmente calzante:
“(…)
Poteva essermi tolta
L’inclinazione a confrontare.
Potevo essere me stessa – ma senza stupore,
e ciò vorrebbe dire
qualcuno di totalmente diverso.”

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