AUTRICI : Marilena Capellino – Sara Degasperi
INTRODUZIONE
A cura di Giorgio Macario
Il testo che vi apprestate a leggere ha l’ambizione di essere un ‘quaderno’ corale.
Si tratta di un ‘quaderno’, e non propriamente di un libro, perché viene pubblicato nella collana ‘Quaderni di Anghiari’ dell’editore Mimesis, collana che fin dalla sua nascita nel 2018 ha inteso proporre strumenti per la formazione sia in campo autobiografico che biografico e, come in questo caso, agili vademecum per chiunque intenda adottare le pratiche didattiche ispirate ai metodi proposti dalla LUA.
Ed al contempo si tratta di un’opera corale, non tanto come assemblaggio di parti e citazioni, quanto perché è un testo che cerca di individuare alcune direzioni di senso nella partecipazione di molti ‘scriventi’ che hanno inviato i loro scritti -e non solo- ad una associazione come la Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari che della promozione dello scrivere, di sé in particolare, ha fatto lo scopo della propria esistenza.
Sono stati innumerevoli a livello nazionale i Media e le organizzazioni che hanno richiesto di inviare descrizioni delle esperienze e dei vissuti di ciascuno, difficilmente però questi scritti sono stati presi in considerazione con la consapevolezza di occuparsi di materiali molto delicati.
Il progetto ‘Scrivere di sé ai tempi del coronavirus’, promosso dalla LUA già all’indomani della chiusura dell’Italia per la pandemia connessa alla diffusione del COVID-19, ha inteso fin da subito porsi come uno strumento per incrementare la fiducia nella vita e la resilienza per far fronte – così si scriveva nelle ragioni del progetto – alle “circostanze della vita più infelici” che spesso la scrittura autobiografica ha contribuito negli anni ad affrontare senza soccombere.
Una delle particolarità della proposta progettuale è stata la sua trasversalità intergenerazionale. L’attenzione prestata alle esigenze delle persone anziane e adulte, storicamente maggiormente dedite alla scrittura di sé, si è intrecciata fin dai primi momenti al forte auspicio di un protagonismo degli alunni, degli studenti e dei giovani. Auspicio che si è concretizzato con oltre il 70% degli scritti inviati da bambini e giovani sotto i 20 anni, il che costituisce un chiaro segnale di presa di parola da parte delle nuove generazioni che hanno pesantemente subito la chiusura delle scuole. E, d’altra parte, questa convinzione era suffragata dalla piena riuscita del primo progetto nazionale di percorsi di scrittura autobiografica nella scuola primaria, documentato nel recente Quaderno di Anghiari ‘Nati per scrivere’.
L’invio delle proprie riflessioni, esperienze, impressioni, emozioni e quant’altro alla email caraluatiscrivo@gmail.com (dove la denominazione ‘#Caraluatiscrivo’ è diventata ben presto un riferimento dominante per il progetto) ha inteso, fra le molte e diversificate finalità, fornire alle persone stimoli e spazi per avere cura di sé, non sentirsi soli e contrastare l’incredulità, la paura e la rabbia connesse al sentirsi impossibilitati a muoversi in libertà come si era normalmente abituati a fare.
Tutti i 1.174 scritti che sono stati inviati dagli 830 ‘scriventi’ che hanno aderito al progetto, sono stati accolti, ascoltati più che letti e accompagnati ciascuno da una risposta personalizzata a cura delle due autrici di questo quaderno, cuore pulsante del progetto, seguito peraltro da un gruppo di progettazione creato ad hoc.
Moltissimi fra questi scritti sono stati citati, almeno in parte, nelle centinaia di post pubblicati giornalmente per tutti e 4 i mesi di durata del progetto (dal 25 marzo al 28 luglio 2020) sulla pagina facebook della LUA e in diverse sintesi ragionate ospitate sul sito della Libera; sono stati poi riprodotti e collocati lungo le strade del Borgo di Anghiari per essere citati e commentati nella ‘Maratona di letture – Cara LUA ti scrivo, scrivere di sé ai tempi del coronavirus’ nell’ambito delle Giornate Culturali LUA a fine agosto 2020 ed ora richiamati e analizzati in questo quaderno, arricchendo l’analisi con l’individuazione delle principali salienze tematiche emergenti.
Il quaderno si articola in tre parti.
Nella prima parte, dopo aver evidenziato chi ha aderito al progetto, le scritture pervenute sono state analizzate specificando le loro provenienze: in quanto scritti di singole persone, di referenti territoriali impegnati nei Circoli di scrittura e cultura autobiografica della LUA, di studenti delle scuole di ogni ordine e grado, di scrittori e poeti che hanno donato un loro scritto al progetto Infine sono state evidenziate le tipologie di scritture inviate: da riflessioni e pensieri a racconti e fiabe, dalle lettere ai diari, dalle poesie ad altri materiali in prevalenza fotografie, disegni e prodotti multimediali.
Nella seconda parte sono stati analizzati i diversi testi con attenzione a parole e voci degli ‘scriventi’, alla ricerca delle principali salienze tematiche e degli orizzonti di senso emergenti.
Nella terza parte sono poi state raccolte le considerazioni conclusive relative agli esiti del progetto.
Buona lettura, quindi, auspicando che il tempo futuro possa essere ‘coronavirus-free’.