Ripensando alla mia vita mi accorgo di essere sempre stata affascinata dall’uso sapiente della parola, parola orale o scritta.
A volte, anche dopo molti anni, mi tornano in mente parole che hanno lasciato traccia in me e da dove poi sono partita per cercarne delle altre.
Non subito ho compreso l’importanza del linguaggio per stare bene con me stessa e con l’altro.
Questa sensibilità è arrivata tardi, inizialmente in punta di piedi, e poi, gradualmente, con maggiore intensità.
In questo percorso si colloca il mio interesse per la scrittura autobiografica capace di recuperare nelle pagine bianche parole che hanno definito la linea e la forma della propria vita. Solo una volta che sono state ritrovate è possibile cercarne di ulteriori per costruire nuove linee e nuove forme.
Sono una donna che sta vivendo questa scoperta con stupore ed emozione. Mi avvicino all’altro, esploro la diversità, mi commuovo davanti alla gentilezza.
La scrittura, attività solitaria, ha aperto porte e finestre che fino a non molto tempo fa erano rimaste chiuse.
Essere un formatore e un lettore della LUA mi riempie d’orgoglio e mi invita a coltivare l’arte dell’ospitalità e dell’accoglienza.
Ho 54 anni, sono laureata in Sociologia, lavoro in ambito formativo in una realtà aziendale e amo la poesia che sa donare dolcezza alle singole giornate.
Ho maturato alcune esperienze di formazione sulla scrittura autobiografica nella conduzione di piccoli gruppi e nella facilitazione in percorsi individuali; ognuna di queste esperienze mi ha lasciato molto più di quello che io sento di aver trasmesso.
Il mio profilo non potrebbe essere completo senza citare la convivenza con due gatti e una cagnolina. Le parole, gratitudine e riconoscenza, assumono, utilizzate nei loro confronti, un significato pieno.