Nel silenzio degli addii piangiamo la perdita di un grande, fedele amico e sublime, generoso, umile poeta della Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari.
Voglio e vogliamo ricordarlo con questi versi.
Di questa vita non dimenticarti,
e di esserci neppure,
perché stupirsi di vivere è il morso
alla polpa del mondo.
Alla volgarità chiusa in rimpianti
scegli la grazia che dà cambiamento
…
Di una mano posata sulla spalla
sostieni il conforto
perché la vita non dura mai troppo,
però sempre abbastanza
per dirci davvero se abbiamo amato
Angelo Andreotti, da “Parole come dita” (2011).
Angelo non si dimenticava mai “nè di vivere” , né di posarti una mano sulla spalla, né di offrirti “parole come dita”. Nella prima pagina di questa sua raccolta, mi scrisse la dedica:
“Proseguiamo lungo un comune cammino da posti diversi, e dialogando in silenzio raccontiamoci il paesaggio e gli incontri…”.
E così è stata la sua esistenza, la sua
amicizia, la sua forza nelle verità del suo saper amare.
Le tue poesie continueranno a parlarci di te, non come una consolazione: nella gioia di averti incontrato e di averti voluto bene.
Grazie Angelo per la bellezza poetica che ci hai offerto: non è mai accaduto e mai accadrà che ci dimenticassimo “l’ uno dell’ altro/ perdendoci di vista nella viltà invisibile del buio,/ ignorandoci in volto.” (Ibidem)
Duccio Demetrio